Il sistema di classificazione della nubi utilizza quattro termini che derivano dal latino: strato (da stratus), cumulo (da cumulus), nembo (nimbus) e cirro (cirrus). Alcuni possono essere combinati, come per esempio nembostrato, ovvero uno strato di nembi. Le nubi sono inoltre suddivise in alte, medie e basse a seconda della quota alla quale si trova la base della nube stessa rispetto alla superficie terrestre.
Nubi basse
Le nubi basse possono presentarsi come uno strato continuo o a banchi sfrangiati, la loro distanza dal suolo è relativamente piccola; le possiamo dividere in:
Stratus: le nubi stratiformi sono per la maggior parte nubi senza una forma ben definita che si trovano a bassa quota (0-200 mt) e ricoprono il cielo di una coltre grigia o bianca; lo strato può addensarsi fino a coprire il sole o la luna e in qualche caso possiamo avere anche deboli precipitazioni, in particolare presso le zone collinari.
Se entrano in contatto con il mare o con la Terra possiamo chiamarla nebbia. Le troviamo vicino a un pendio quando l'aria umida viene sollevata dal vento contro una collina o montagna, oppure sul mare quando parte dell'umidità presente nell'aria relativamente calda al di sopra dell'acqua condensa mano a mano che si raffredda.
Cumulus (400-2000mt): Nube che si sviluppa a causa della convezione; l'aria che si trova sulla superficie, quando viene riscaldata, si solleva, si raffredda e il vapore acqueo si condensa a formare le nubi. Si possono formare vicino alle coste, durante il giorno grazie alla brezza che porta verso la Terra aria umida che riscaldata dal terreno condensa, mentre nella notte avviene il contrario.
Ci sono tre tipi principali di cumuli:
1. Cumulus Humilis, nubi chiare che si formano spesso al mattino, hanno basi orizzontali e sommità piatta (sono anche dette nubi da bel tempo).
2. Cumulus Mediocris, derivano dai precedenti, il loro contorno è più definito con base orizzontale e sommità a fomra di cavolfiore che può sfilacciarsi a causa del vento
3. Cumulonembi, ovvero nubi temporalesche, generalmente si formano dopo che il sole ha riscaldato il mare o la Terra per molte ore provocando l'ascesa e il raffreddamento dell'aria calda e la condensazione del vapore acqueo. Se le condizioni sono favorevoli un cumuluso congestus (ovvero lo sviluppo di un mediocris) si sviluppa per l'appunto in altezza (grazie alle correnti ascensionali) e diventa un cumulonembo; le goccioline d'acqua al suo interno iniziano a gelare e la parte alta della nuvola assume un aspetto a ciuffetti (simbolo del congelamento delle particelle). La sommità presenta spesso una forma fibrosa e striataa forma di incudine (in particolare quando il temporale ha raggiunto il suo apice di sviluppo)
Molto bella a vedersi è anche la formazione al'interno di un cumulonembo delle Mammatus, all'interno delle quali si possono vedere le virghe (che ci segnalano precipitazioni) e sono simbolo di intensa attività temporalesca
Gianni Ferri Bontempi