La situazione Australiana tra incendi e anomalie termiche

Forse è importante iniziare con una doverosa premessa, che spero possa fungere da discrimine fra la reale analisi scientifica guidata dall'oggettività e l'informazione antiscientifica che si è letta negli ultimi giorni un po' su tutte le testate giornalistiche, guidata dal famoso slogan "facciamo notizia in barba alla scienza". 

Il clima australiano è stato sempre caratterizzato da possenti ondate di calore durante il periodo estivo, talune davvero intense: come quella del gennaio 1896 o del 6  febbraio 1851 passato alla storia come “giovedì nero”. 

Il tutto è dimostrato scientificamente dalle centraline di rilevamento meteorologico presenti sul territorio, dalle quali è stato possibile dedurre anche quanti giorni (in media) le temperature massime hanno superato i 40 gradi centigradi in un periodo che va dal 1910 al 2017

Come è possibile notare nella figura sottostante il numero medio di giorni è rimasto all'incirca invariato e si presenta comunque notevole, ragion per cui è praticamente accertato che il caldo e l'Australia, nel periodo estivo, siano una cosa sola. 

In sintesi è possibile affermare che i "cambiamenti climatici" hanno causato eventualmente un aumento di intensità delle ondate di calore sulla penisola australiana, ma non ne rappresentano invece la causa (essendosi sempre verificate negli anni).

 (giorni sopra i 40 gradi in media)

Venendo a quest'anno è innegabile come il mese di dicembre e tutt'ora anche il mese di gennaio siano stati contrassegnati da caldo molto intenso, in modo particolare sull'area meridionale del paese australiano. Nella figura sottostante sono riportate le aree dove si sono registrati valori termici record per il periodo, con picchi termici anche di 50 gradi nelle ore diurne. 

Chiarite quindi, seppure molto rapidamente, le caratteristiche del clima australiano che, come abbiamo visto, anche prima dell'aumento della temperature globale media (Global Warming) è sempre stato estremamente caldo, andiamo ora a fare chiarezza sulla problematica legata ai vasti incendi che stanno investendo la regione australiana

Gli incendi nati per autocombustione, ovvero causati dalla natura stessa, sono abbastanza rari e in massima parte dipendono dai fenomeni temporaleschi e dall'attività elettrica loro associata che, colpendo zone alberate, può talvolta dare origine ad un incendio.

Tuttavia la situazione australiana è ben diversa e non si può impuntare, la totalità degli incendi, alle componenti naturali e alla situazione meteo climatica che il paese sta attraversando, in quanto le alte temperature e le forti raffiche di vento possono al più creare condizioni favorevoli all'attecchimento e allo sviluppo delle fiamme, ma non sono sicuramente la reale causa del problema (o almeno non sono l'unica causa). 

La principale causa di incendi sul pianeta Terra è indubbiamente l'uomo. L'uomo che, o a causa della sua imperizia (incendio colposo), o della sua volontarietà (nel caso dei cosiddetti "piromani"), provoca la nascita di incendi più o meno vasti. La maggior parte delle volte l'effetto dei cambiamenti climatici si palesa dunque in un secondo momento, creando la situazione termica e idrica ideale per l'attecchimento dei focolari.

L'irregolare distribuzione delle piogge e le alte temperature, permettono ai fuochi di alimentarsi e di spingersi anche a chilometri di distanza, rendendo le fiamme praticamente inarginabili; fiamme che non solo ci privano della vegetazione, componente fondamentale per la salubrità del nostro pianeta, ma vanno a danneggiare anche la biodiversità animale.

Questo lo riscontriamo nel periodo estivo anche nel nostro paese, dove negli ultimi anni sono stati numerosi gli ettari di bosco scomparsi a causa di incendi di varia natura (per lo più colposi).

Insomma gli effetti del cambiamento climatico, pur non essendo la causa principale degli incendi, sono innegabili, e a maggior ragione riteniamo che debba esserci un'attenzione maggiore forse questi fenomeni i quali andrebbero evitati alla radice, ponendo in essere comportamenti preventivi e virtuosi

L'assenza di un'adeguata cultura ambientale sta divenendo una problematica sempre più allarmante e proprio per questo riteniamo che l'unica soluzione sia quella di agire all'interno delle scuole e delle università, attraverso un'opera di informazione che permetta ai ragazzi, ma anche agli adulti, di conoscere la reale situazione del nostro clima (le sue alterazioni), di conoscere i rischi insiti in determinate attività e, come conseguenza, di tentare di porre in essere azioni preventive volte ad evitare il verificarsi della situazione dannosa. 

Il clima sta cambiando, è vero, ma il comportamento umano rimane come sempre invariato. Bisogna forse prendere atto della situazione e cambiare il nostro stile di vita in tutto e per tutto? il "tempo delle parole" è finito, urgono fatti. 

 

20/01/2020

Ferri Bontempi Gianni

 

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