Analisi meteo 11-19 ottobre 2020: peggioramento del tempo in arrivo sull'Italia

Ci siamo, tra 48 ore entreremo nel pieno del peggioramento ampiamente previsto in questi giorni e che ci accompagnerà per tutta la settimana a venire. Settimana che sarà caratterizzata da forti piogge e soprattutto da un deciso crollo termico che potrebbe portare la neve fin verso i 1000m sulle Alpi.

Già oggi Venerdi 9, si avverte il cambiamento nell’aria, al cielo terzo e limpido di ieri si è sostituito un cielo più carico di umidità e con una leggera velatura, segno che qualcosa sta cambiando.

Tra oggi e domani il tempo si manterrà ancora abbastanza buono e con temperature gradevoli, ma già nella notte tra sabato e domenica assisteremo ad un graduale peggioramento.

Quella di domenica sarà una giornata di transizione, con cieli coperti e piogge, ma con le temperature che ancora si manterranno miti per poi portarsi su valori inferiori alla media del periodo già nella giornata di lunedì e per il resto della settimana.

Analizzando le carte in quota scopriamo immediatamente quale sarà la causa di questo peggioramento.

Dalla carta sottostante possiamo osservare i venti in quota previsti a 50Hpa (30km) dove la circolazione atmosferica subirà un forte disturbo per la presenza sul Nord America di una profonda depressione.

Questo disturbo darà vita ad un’ondulazione del JetStream (flusso atlantico), generando due onde principali. Una sul Nord America e Alaska orientale e l’altra posizionata in pieno Atlantico tra Groenlandia ed Europa innescando una risposta alle quote più basse che favorirà l’innalzamento e rinvigorimento dell’Anticiclone delle Azzorre.

Dalla carta sottostante a 300Hpa (6-8KM) è evidente la traiettoria ondulata del Jet Stream che si andrà a formare nella circolazione atmosferica circumpolare con la formazione sull’Europa e l’area mediterranea di una profonda saccatura.

L’anticiclone si spingerà a Nord ed estenderà le sue propaggini fin su le coste della Groenlandia, portando temperature più miti a quelle latitudini. In risposta a questa configurazione barica, la depressione d’Islanda si incuneerà nel ramo discendente meridiano, raggiungendo latitudini più meridionali e apportando aria fredda perturbata sull’Europa centrale e il Mediterraneo, dando vita al deciso peggioramento previsto.

Da sottolineare come queste ondulazioni, che portano ad una discesa di aria polare marittima sul Mediterraneo e sull’Europa in generale, favoriscono il riscaldamento di zone del pianeta normalmente più fredde in questo periodo, come è il caso del comparto Russo-Siberiano, il cui riscaldamento si osserva in maniera evidente dalla carta seguente.

Come sempre, per poter determinare l’entità delle precipitazioni e del calo delle temperature sarà opportuno tenere in considerazione la particolare orografia dell’Italia e le temperature superficiali del Mediterraneo. Da una parte le Alpi costituiscono un baluardo alla discesa di aria fredda direttamente sulle regioni di NordOvest, di contro l’eventuale formazione di un minimo depressionario secondario sul Mediterraneo le rende esposte ai venti freschi ed umidi di risalita da Sud e quindi a violenti nubifragi come visto nella settimana appena passata.

La circolazione ciclonica rimarrà attiva per tutta la settimana con l’alternanza di fronti perturbati su tutta l’Italia, anche perché l’ondulazione del JetStream non sembra risolversi nel breve periodo. Infatti questa settimana trascorrerà all’insegna del maltempo e delle basse temperature, ma il prossimo week end del 18 ottobre stando alle previsioni modellistiche, potrebbe traghettarci di nuovo verso un periodo di piogge e freddo, in quanto il Mediterraneo si troverà ancora coinvolto nel flusso disturbato del JetStream con ondulazioni molto più pronunciate che questa volta sono previste addirittura sconfinare sul continente Africano.

Ovviamente è troppo presto per parlarne, ma sicuramente non stiamo vivendo il solito ottobre degli anni passati, con temperature miti e cieli sgombri di nuvole e con una quasi assente vivacità atmosferica per lunghi periodi.

Sembra più un ottobre di altri tempi, quando negli anni ’70 si passava intere settimane sotto cieli plumbei e pioggia continua e tutti pensavano che fosse un Autunno normale.

 

Andrea Nicoletti

09/10/20